Un’ antica leggenda narra che le Sturmtruppen “nascono in un pomeriggio dell’agosto ’63, in una pietraia fra Cormòns e Gorizia.
Fu quando il Bonvi, al comando di 5 carri armati M47, dichiarò guerra alla Yugoslavia.
Però la perse!” (cit. Bonvi).
Allo stato attuale non possiamo verificare l’attendibilità di questa fonte (perchè appunto, l’autore ha lasciato le spoglie in questo mondo per correre tra le sterminate praterie del Valhalla), quello che però possiamo fare è limitarci a riportare i fatti così come ci sono pervenuti.
Sturmtruppen, l’opera più grande e numerosa di bonvi viene infatti consacrata nel 1969, sul quotidiano di paese Sera.
il Bonvi infatti (assieme ad un amico) aveva partecipato ad un concorso, indetto dal quotidiano con le sue “militar Strip” che erano diventate per l’occasione, le Sturmtruppen.
Dal 1969 al 1995 la produzione di strutmruppen conta ben oltre le 1800 tavole e oltre le 4060 strisce.
Insomma si puo’ dire che di strada ne abbiano fatta (circa 1758 metri lineari) per essere dei semplici pezzettini di carta graffiati con il pennino e rifiniti con i retini.
Ma perché piacciono tanto?
Si può‘ forse dire che il successo di questo strampalati soldatini è un mix di fattori che le rendono semplicemente indimenticabili.
Primo tra tutti è il fattore “trasversalità”.
Sturmtruppen infatti può’ essere letto sia dai bambini, sia dagli adulti perché il mix esplosivo linguaggio e tematiche, unito alla unicità del tratto bonviano le rendono adatte ad un pubblico molto amplio.
Ma da dove nasce questa intuizione geniale di unire i tratti dell’ esercito più truce della storia dell’ umanità al ridicolo della trivialità e del grottesco quotidiano?
Anni ed anni di ricerca?
Una fugace ispirazione notturna?
Il frutto di un post sbornia?
Una fortunata botta ci culo?
una cosa è certa…non lo sappiamo.
Non ci resta quindi che far parlare il vero autore di Sturmtruppen: Bonvi.
“ – …Le strumtruppen sono me –
Questa lapidaria affermazione del Bonvi sintetizza la storia dell’ italica strip quotidiana più conosciuta nel mondo (anche perché l’UNICA strip quotidiana italiana).
Sin dal lontano Luglio 1969, alla sua prima apparizione sulle pagine di paese Sera , questa striscia ha profondamente inciso nel costume socio-politico italiano, determino profondi cambiamenti nel tessuto sociale della Peniscola e provocando vere e proprie prese di coscienza da parte di milioni di lettori e conseguente responsabilizzazione politica: è infatti risaputo che il famoso “autunno caldo” del 1969 ebbe come antefatto l’attenta lettura di Sturmtruppen da parte delle massime organizzazioni sindacali.
Mai, sino a quel momento, un fumetto aveva sì profondamente inciso sulla vita politica di una Nazione; prova ne sia la prima versione fornita dalla Polizia sulla morte dell’ anarchico Pinelli (versione parzialmente modificata in un secondo tempo dal ministero degli Interni), secondo la quale il sunnominato Pinelli, leggendo un album di Sturmtruppen sul davanzale, veniva colto da un accesso di irrefrenabili risa e, dimenandosi e scompisciandosi, perdeva l’equilibrio precipitando quindi dalla finestra.
“le sturmtruppen sono me!” questa felicissima striscia poteva essere creata solo e soltanto attraverso il sensibile filtro culturale del Bonvi, decantando dalla summa delle umane esperienze dell’ Artista frutto di una vita singolare ed intensa (cfr. – BONVI – enciclopedia Britannica; -Bonvi vu par Bonvi – Shakespeare and Company, Paris 1971: – Alcuni appunti sul Bonvi – A. Moravia, Einaudi 1974; – Fenomenologia del Bonvi – U. Eco, Feltrinelli, 1973).
E’ ormai leggenda come l’Artista ebbe la prima folgorante intuizione del mondo delle Sturmtruppen: fu quando esso, nell’ Agosto del 1963, al comando di cinque carri armati M.47, dichiarò guerra alla Jugoslavia, sfortunatamente, perdendola.
Fu allora che il Genio si accorse della vera essenza della vita militare: un’ esasperazione dei doveri e degli obblighi che, più o meno occultamente, condizionano l’uomo nel corso della sua esistenza; la vita come una sterminata caserma, quindi, con i suoi capi e le sue regole dettate da antichissime convenzioni: da una parte i graduati, dall’ altra la truppa.
Truppa infame, pidocchiosa, tonta e proletaria, la cui ultima funzione è quella di obbedire ciecamente agli ordini senza chiedere, senza pensare, senza protestare.
E la truppa è completamente soddisfatta della propria funzione: ogni soldato sopporta, suda , fatica e obbedisce sapendo che forse, un giorno, se sarà disciplinato, potrà diventare anche egli Caporale gustando, anche se pur in minima parte, la libidine di quel Potere che regola la caserma.
Esso è stato allevato, cresciuto ed educato nel rispetto del Potere.
La truppa, o meglio la Sturmtruppen, non si rendo condo della propria condizione: la caserma, il fronte, la guerra, sono per lei condizioni naturali.”
Bonvicini geom.. Franco
Sturmtruppen, 1976 casa editrice Dardo